Prendendo spunto da fatti di cronaca, “Un fiume
di guai” racconta il coraggio e la caparbietà di una giovane imprenditrice,
Viola Ferrario, che lotta per difendere la sua azienda dalla criminalità
organizzata. La storia è ambientata al nord Italia dove prolifera la mafia
moderna, quella che si presenta in colletto bianco e, solo raramente, usa le
maniere forti. E’ mafia legalizzata e imprenditoriale, mira al controllo
economico del territorio e opera indisturbata perché sa di avere nello Stato un
complice.
“Un
fiume di guai” non è un saggio-denuncia, non è un libro-intervista, è un
romanzo che si legge d’un fiato perché trascina il lettore nelle vicende della
protagonista prima ancora che in quelle di mafia. Viola sovrasta la storia, è
un personaggio dalle mille sfaccettature: forte ma fragile, confusa eppure
determinata, con le sue incertezze e debolezze, tesa a raggiungere l’obiettivo.
Ci si trova ad attendere il succedersi degli eventi per vedere come reagirà Viola,
per piangere, ridere o arrabbiarsi con lei.